PREFAZIONE*
di Giuseppe Carpaneto
*Viene qui riportata la
prefazione nel testo originale presente nell'edizione pubblicata nel DVD del
2010.
E’
sempre difficile fare previsioni sul futuro. Ci hanno provato scienziati,
scrittori, filosofi e registi del cinema, ma tutti sono caduti in numerosi
errori sia per difetto che per eccesso. Prendiamo ad esempio il suggestivo
film 2001 Odissea nello spazio, diretto da Stanley Kubrick nel 1968.
Gli eccessi del regista sono stati quelli di immaginare che nell’arco di
circa trenta anni (dalla data del film all’inizio del Terzo Millennio)
l’uomo avrebbe raggiunto un grado di evoluzione e di successo nelle
esplorazioni spaziali, molto superiore a quello osservabile oggi, mentre il
computer avrebbe rivelato una indipendenza psicologica (intelligenza
artificiale) tale da scatenare una ribellione contro l’uomo stesso. Un
difetto, invece, è stato non prevedere la miniaturizzazione del computer
quale si presenta oggi, rappresentandolo sulla scena come un macchinario
ancora assai voluminoso ed ingombrante.
Quanti
di noi (mi riferisco agli entomologi della mia generazione, che hanno
esordito come specialisti negli anni ’70 e’80 del XX secolo) non hanno
desiderato di coronare la propria vita scrivendo la monografia di un gruppo
tassonomico a livello nazionale o mondiale, un’opera cartacea destinata a
diventare una pietra miliare sull’argomento, immutabile o soggetta a
semplici limature? E quanti hanno immaginato che intere enciclopedie
potessero essere ridotte di peso e di volume, a tal punto da divenire
tascabili e accompagnarci in giro per il mondo, grazie a computer portatili
imprevedibilmente leggeri?
L’obbiettivo della grande monografia (immaginata e desiderata da molti) è
sfumato dietro la crisi della sistematica morfologica, quando le onde
anomale prodotte dalla biologia molecolare e da altri moderni approcci di
ricerca hanno reso sempre più instabile la classificazione, dal livello di
specie fino alle categorie superiori, dando l’avvio a continui
stravolgimenti del sistema.
Al
contrario, la miniaturizzazione delle opere e la loro trasportabilità (che
pochi immaginavano) sono diventate possibili attraverso la realizzazione dei
notebook e dei DVD. Grazie a questi ultimi, si apre una serie di immensi
vantaggi per i giovani entomologi, sia professionisti che dilettanti: 1)
aumentano le possibilità di identificare le specie quando ci si trova
lontano dal proprio laboratorio e dalla propria biblioteca; 2) viene
facilitata la mobilità della persona, in un mondo sempre più precario e
senza fissa occupazione, dove anche gli spazi di lavoro e di abitazione sono
destinati a ridursi; 3) aumentano le potenzialità delle immagini con
ingrandimento variabile e messa a fuoco su più piani, permettendo sia la
visione dell’habitus che quella dei dettagli; 4) si acquisiscono strumenti
di rapido apprendimento per i giovani, anche se questi abitano lontano da
grandi musei e dal luogo di residenza di specialisti già affermati; 5) si
risparmiano alberi e quindi biodiversità.
E’ mia
dichiarata opinione (e speranza) che, in un futuro non troppo lontano, i
libri di carta verranno (e vengano) superati da supporti elettronici
multimediali e che questi vadano ancora più oltre, trasformandosi in siti
web curati da specialisti che li aggiornino continuamente in base alle
continue scoperte tassonomiche. Questi siti potrebbero divenire la versione
rinnovata e multimediale delle opere monografiche sempre desiderate da noi
naturalisti, vere enciclopedie illustrate che si trasformano continuamente
adattandosi giorno per giorno alle nuove conoscenze. Da questi siti mi
aspetto (lasciatemi sognare) che per ogni specie siano riportate: le
sinonimie complete, la geonemia dettagliata con i riferimenti bibliografici,
un database faunistico comprendente la georeferenziazione di tutte le
località note, le mappe degli areali e dell’idoneità ambientale, le
descrizioni morfologiche di adulti e larve, numerose foto (anche del
materiale tipico) e disegni con dettagli anatomici, le informazioni
sull’ecologia della specie con i riferimenti bibliografici, le sequenze
nucleotidiche, ecc. Infine mi piacerebbe anche che tali siti offrissero
l’opportunità (il mio sogno perdura e cresce) di inquadrare le specie
secondo le diverse ipotesi filogenetiche avanzate dai vari autori con i
molteplici approcci di studio.
Il DVD
Scarabaeoidea d’Italia di Ballerio et alii rappresenta un
primo passo verso una Fauna d’Italia di nuova concezione, offrendoci
un’idea, anche se a livello embrionale, di come potrebbero evolvere gli
strumenti di informazione su un gruppo tassonomico, abbandonando l’oggetto
cartaceo (sempre più costoso, ingombrante e inadeguato, anche a causa delle
difficoltà nell’aggiornamento) ed orientandosi verso il progetto di un sito
in continuo divenire. Il DVD in questione rappresenta il frutto della
collaborazione fra sette entomologi, di diverse regioni italiane, che hanno
contribuito all’opera in maniera eterogenea, ripartendosi il lavoro di
scrittura del testo, ricerca del materiale da illustrare, elaborazione delle
immagini, progettazione e realizzazione del sito, ecc. Ciò che accomuna gli
autori è la passione che li lega all’entomologia, al di fuori di interessi
professionali e/o accademici, spingendoli a produrre uno strumento di grande
utilità soprattutto per chi vuole iniziare lo studio di questo gruppo
tassonomico, a partire da niente. Questo lavoro di gruppo rappresenta quindi
il trionfo della collaborazione rispetto all’accentramento nella produzione
delle opere naturalistiche, dimostrando quanto sia oggi importante e
necessario che più persone mettano a disposizione della comunità le diverse
competenze e i materiali di loro proprietà, per raggiungere un obbiettivo
comune. Ciò segna l’inizio della fine delle passate authorships che
spesso nascondevano la non riconosciuta collaborazione di molte persone il
cui contributo veniva offuscato da una figura leader, in un contesto
storico in cui la democrazia faticava ad emergere in ogni settore. Questa
considerazione è importante anche in prospettiva di quanto ho espresso
oniricamente prima, cioè l’auspicata realizzazione di siti web su singoli
gruppi tassonomici, che progressivamente confluiscano verso progetti sempre
più ampi su scala biogeografica e sistematica. Infatti, il successo di tali
iniziative si può immaginare solo se queste sono fondate sulla
partecipazione di un elevato numero di specialisti e collaboratori, e non
legate al nome di una sola persona.
Le foto
di tutte le specie, illustrate sul DVD, sono forse il maggior pregio
dell’opera, poiché rappresentano uno strumento utilissimo per
l’identificazione, almeno per offrire all’utente un orientamento
preliminare. Infatti, esse sono realizzate con un software che permette di
creare un’immagine unica ad alta risoluzione, partendo dalla sovrapposizione
di diversi fotogrammi. In questo modo, animali convessi come gli
Scarabeoidei possono essere illustrati mettendo a fuoco con una sola
immagine sia la punteggiatura del pronoto che la forma dei denti esterni
delle tibie. Le chiavi dicotomiche fornite dagli Autori consentono
all’utente di verificare l’identificazione preliminare basata sulle
immagini, saltando i taxa che le fotografie permettono di escludere con
sicurezza. Il testo, conciso e corretto, fornisce i dati essenziali per la
formazione iniziale di un giovane specialista ma anche per l’utente
generalista in cerca di informazioni sulle specie per studi di Valutazione
di Impatto Ambientale, Valutazione di Incidenza, inventari faunistici di
aree protette ecc.
Vedendo
le schermate del DVD, ho brevemente ripercorso con la memoria le tappe
iniziali della mia vita di entomologo quando, verso la fine degli anni ’60,
fui costretto a studiare la lingua tedesca per poter leggere le poche opere
allora disponibili sugli Scarabeoidei, quasi completamente prive di figure.
Ricordo le notti trascorse a tradurre le descrizioni morfologiche riportate
nelle monografie di Balthasar (1963-64) e di Schmidt (1914), oltre alle
Bestimmungstabellen di Reitter del 1893, con la speranza che animali mai
visti prendessero improvvisamente forma nella mia mente. Quanto tempo ho
perso per identificare delle specie che poi ho scoperto essere diversissime
tra loro, al punto che una buona foto a colori avrebbe permesso di
riconoscerle a prima vista, in base alla tonalità dello sfondo, al disegno,
alla forma del corpo, al rilievo e alla lucentezza del tegumento! Ma non è
il caso di invidiare i giovani di oggi per questo... il loro mondo è così
pieno di incertezze e di inquietudini che ben vengano gli strumenti adatti a
facilitare l’apprendimento! Ben vengano strumenti che permettano loro di
risparmiare tempo e denaro in una dimensione di vita sempre più frenetica ed
economicamente instabile. Inoltre, in questo modo il risparmio di tempo è
assicurato anche per noi docenti. Un motivo per cui ringrazio gli Autori è
che da ora in poi potrò ridurre le ore di lavoro dedicate a determinare il
materiale dei campionamenti per le tesi di laurea, poiché ho potuto
constatare la velocità con cui gli studenti imparano a riconoscere
correttamente gli Scarabeoidei utilizzando le schermate di questo DVD, senza
logorarmi i libri, la miscellanea e gli esemplari della collezione, cosa
avvenuta fino ad oggi!
Grazie
a tale strumento, l’impegno dei giovani potrà oggi dirigersi con meno
impedimenti verso la specializzazione (nella caso della sistematica) e verso
elaborazioni statistiche dei dati (nel caso degli studi ecologici). Rimane
la necessità di mettere costantemente in guardia i neofiti dalle trappole
della sistematica e dagli inganni dell’evoluzione. Davanti a tante belle
foto, il principiante può essere tentato dalla volontà di fermarsi davanti
alla prima immagine che, fra quelle incontrate, gli sembra corrispondere ai
campioni che sta analizzando, senza neanche utilizzare le chiavi
dicotomiche. Ma la natura è piena di omoplasie, eventi numerosi di
evoluzione parallela e convergente, che risultano dall’adattamento a
condizioni ambientali simili. L’estrazione degli organi genitali e di altre
strutture anatomiche debbono quindi accompagnare la diagnosi tassonomica,
evitandoci di cadere nelle trappole dovute alla somiglianza dei caratteri
esterni. Inoltre, tale attenzione per i dettagli anatomici è uno dei metodi
più facili per scoprire l’esistenza di specie nuove per la scienza, rimaste
casualmente non rilevate per negligenza o distrazione degli specialisti
precedenti. La prassi corretta per l’uso del DVD consiste quindi in tre
tappe: 1) riconoscimento preliminare attraverso le immagini, 2) comparazione
dei caratteri per mezzo di chiavi dicotomiche, e 3) conferma
dell’identificazione con l’esame dei genitali. La pazienza e il dubbio
debbono rimanere i nostri principali compagni di viaggio lungo gli
innumerevoli percorsi della ricerca naturalistica, essendo proprio loro le
virtù che ci proteggono dall’errore e, nello stesso tempo, ci permettono di
ottenere grandi soddisfazioni personali attraverso la conoscenza diretta
della biodiversità e la gioia della scoperta scientifica.
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Giuseppe
M. Carpaneto
Professore associato di Biodiversità animale
Università degli Studi “Roma Tre”, Roma |
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